Valente, Asi, sul rientro di Chang’e 6: “Aver riportato due kg di rocce e suolo proveniente dal lato a noi nascosto della Luna avrà un importante impatto sugli studi lunari”

-valente Asi - Teodoro -Ax-3

Chang’e 6 è rientrata sulla Terra con rocce lunari. La capsula è atterrata ieri a Siziwang Banner, nella Mongolia interna, alle 8:07 ora italiana. La Cina diventa così il primo paese al mondo ad aver portato sulla Terra campioni dal lato nascosto della Luna.

In merito al rientro della missione cinese Chang’e 6, il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente, ha dichiarato quanto segue:

“Il rientro della sonda Chang’e 6 è un successo per tutti. Aver riportato a terra oltre due chilogrammi di rocce e suolo lunare proveniente dal lato a noi nascosto della Luna avrà un importante impatto sugli studi lunari e ci permetterà di fare dei passi avanti per la comprensione della evoluzione del nostro satellite naturale. Il materiale giunto a Terra è prezioso e di notevole importanza per gli studi anche sui prossimi passi legati al ritorno umano sulla Luna”.

Valente sull’importanza della regolite

“In particolare – ha proseguito Valente -, lo studio della raccolta di regolite sarà fondamentale per confermare la composizione ed il possibile impiego di questo tanto diffuso materiale sulla superficie lunare. L’Agenzia Spaziale Italiana in collaborazione con il Politecnico di Milano sta sviluppando il progetto Oracle (Oxygen Retrieval Asset by Carbothermal-reduction in Lunar Environment) destinato proprio allo studio dell’utilizzazione della regolite. L’obiettivo primario è quello di dimostrare la possibilità di estrarre ossigeno da questo materiale.

In collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, invece, è il progetto Glams (Geopolimeri per Additive Manufacturing e Monitoraggio Lunare), le cui finalità riguardano la possibile realizzazione di elementi strutturali per la costruzione di basi lunari, con procesi di stampa tridimensionali che sfruttano leganti cementizi formulati a partire dalla regolite.

Questi studi rappresentano uno dei tanti risvolti applicativi delle attività l’ASI legate al coinvolgimento dell’Italia nel ritorno sulla Luna. L’uso di materie “prime” in situ rappresenta, infatti, una capacità chiave delle future missioni di esplorazione spaziale”.

Oracle -Acqua e luna