Space&Blue Magazine. Intervista ad Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy
Lei ha lavorato e sta lavorando su alcuni collegati alla legge di bilancio, in particolare quelli sulla Space Economy e sulla Blue Economy.Possiamo definirle le economie del futuro? E su quali direttrici ha ritenuto prioritario intervenire?
Certamente. Sono convinto che il futuro del sistema produttivo italiano si giochi sulla capacità di vincere le nuove sfide legate alla trasformazione tecnologica e green che l’Italia è chiamata ad affrontare. In questa nuova era di espansione dei limiti geografici dell’esperienza umana, la colonizzazione del mare e dello spazio costituiscono una grande opportunità economica. Proprio per questo, assieme agli altri dicasteri coinvolti, siamo da tempo impegnati su questi collegati alla legge di bilancio.
La legge quadro sulla Blue Economy, a cui stiamo lavorando con il Ministro Musumeci, guarderà con crescente attenzione alla cantieristica, alla robotica marina, alle biotecnologie blu, alle energie rinnovabili marine e allo sviluppo delle tecnologie sostenibili per lo sfruttamento di risorse del mare, perché avranno un ruolo di prim’ordine per l’industria.
La Legge Nazionale sullo Spazio, che il Cdm ha approvato ed è ora all’esame del Parlamento, stabilisce invece il quadro organico entro cui tutti gli attori del settore potranno muoversi in futuro e prevede una prima importante dotazione finanziaria per rafforzare l’ecosistema industriale italiano, che conta una filiera completa che va dai lanciatori ai satelliti, fino all’osservazione della terra. L’interconnessione tra l’Economia dello Spazio e l’Economia del Mare lascia intravedere potenzialità di sviluppo importanti per l’Italia. Qual è la sua visione in merito? E quali aree di sinergia intravede?
Le economie dello Spazio e del Mare sono settori strategici. Sono convinto che tanto lo spazio quanto il mare debbano promuovere interconnessioni: uno è utile all’altro. Si tratta di settori dove la tradizionale eccellenza scientifica e manifatturiera italiana può trovare ulteriori possibilità di sviluppo.Non dobbiamo dimenticare che, in un’epoca di tensioni e conflitti globali, il controllo o comunque la gestione di questi due “domini” sono fondamentali, anche per ragioni connesse alla sicurezza militare ed economica.
In quale direzione occorre investire affinché questi due asset strategici possano rafforzare la crescita del nostro Paese?
Bisogna supportare lo sviluppo dell’Economia Spaziale, dove abbiamo imprese leader a livello globale, e investire per incentivare ancora di più l’Economia del Mare, dove possiamo guadagnare posizioni più significative anche in funzione della nostra centralità rispetto al Mar Mediterraneo.
Che ruolo può giocare l’Italia nel contesto globale investendo nell’integrazione tra i due settori?
L’Italia potrà imporsi nei mercati globali. La somma del know-how, delle conoscenze e delle capacità acquisite nel corso del tempo dal nostro Paese nello spazio e nel mare è più che algebrica: è un moltiplicatore di opportunità. Lo sviluppo del settore aerospaziale in Italia è un modello che appare oggi interessante replicare per la Blue Economy, dove l’autorevole cultura marittima italiana rappresenta un’eccellenza a cui ispirarsi. L’interconnessione tra i due settori, che è una dinamica già evidente, sarà un volano per la nostra economia.
Le filiere industriali dello Spazio e del Mare italiane possono beneficiare di una integrazione tra le politiche di sviluppo dei due ambiti? Se sì, in che modo?
In parte ho già risposto. Ma colgo l’occasione per ricordare che l’Italia è un Paese che da secoli fa da ponte tra l’Europa e il Mediterraneo allargato. Una situazione che oggi rappresenta una enorme opportunità. Oggi il nostro mare soffre per le conseguenze dei cambiamenti climatici e per le strozzature della catena del valore.Due criticità che grazie allo Spazio e alle sue applicazioni industriali – penso ad esempio al telerilevamento spaziale – possiamo contribuire a monitorare e ad attenuare e che, al contempo, attraverso infrastrutture portuali e di connessione energetica e digitale, possiamo affrontare meglio di come è avvenuto fino a oggi, a beneficio non solo del nostro Paese ma dell’intero ecosistema che gravita sul mare.
#economiadellospazio #economiadelmare #space&blue
Giornalista, specializzata in Economia dello Spazio, in Economia del Mare e in Mindfulness - istruttrice MBSR. Dal 2004 si occupa di Aerospazio e dal 2011 di Economia del Mare. Dirige Economia dello Spazio Magazine, Economia del Mare Magazine e Space& Blue Magazine, oltre a seguire le relazioni istituzionali ed esterne in questi settori per importanti stakeholder. Ideatrice del Progetto "Space&Blue Made in Italy" con il suo Forum Space&Blue e del Progetto "Blue Forum Italia network".