Space V, startup che progetta e studia attrezzature per la coltivazione di piante nello spazio, al Festival dello Spazio

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Space V, startup italiana con sede a Genova e Torino che si occupa della progettazione e dello studio di attrezzature all’avanguardia per la coltivazione di piante nello spazio e guidata dal primo astronauta italiano Franco Malerba, presenterà per la prima volta dal vivo il proof of concept della serra multipiano verticale adattiva nel corso del Festival dello Spazio, in programma a Busalla (GE) fino al 30 giugno.

Per la prima volta si può vedere il POC della serra progettata e realizzata da SPACE V

Il Festival, giunto ormai alla sua ottava edizione, è un’occasione di incontro informale fra la comunità spaziale e quest’anno avrà come tema il contributo delle tecnologie spaziali e dell’Italia nello Spazio per la sostenibilità della vita sulla Terra. Proprio in questa occasione, nell’Area Esposizioni, sarà possibile vedere da vicino per la prima volta il POC (proof of concept) della serra, progettata e realizzata da Space V.

Le caratteristiche del proof of concept di Space V

Il modello della serra Space V ha le dimensioni di un tipico carico utile della stazione spaziale in grado di occupare l’ingombro di due cassetti degli armadi tipici dell’arredo della Stazione Spaziale Internazionale (doble locker di un European Drawer Rack). Questa realizzazione comporta tre ripiani di coltivazione; mentre il piano più basso resta fisso, i due ripiani intermedi si spostano in altezza per assecondare il ritmo di crescita delle piante.

I ripiani di coltivazione hanno una doppia funzione: nella parte inferiore ospitano tutto quello che serve per la crescita delle piante come l’illuminazione a led, il condizionamento, il filtraggio dell’aria; nella parte superiore accolgono il vassoio di coltivazione con il substrato idroponico. Trattandosi di un dispositivo che dovrà operare in un ambiente in assenza di peso, non ospita terriccio, ma un substrato spugnoso compatto che consente di far germinare le piante.

L’ultimo ripiano è un tetto mobile che asseconda la crescita delle piante e che può raggiungere, come altezza massima, il soffitto della serra.
Nella parte retrostante della serra si trovano i tubicini per l’approvvigionamento di aria e umidità e i collegamenti elettrici che alimentano i LED che provvedono all’illuminazione. Questi LED sono installati su una piastra raffreddata ad acqua (cold plates) per sottrarre l’eccessivo calore emanato dall’illuminazione.

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Il movimento dei ripiani è assicurato da motori passo passo che posizionano i ripiani di coltivazione spostandoli in base ai dati rilevati dai sensori che leggono l’altezza delle piante. Sono, inoltre, presenti dei sistemi di sicurezza che evitano che i ripiani collidano. La programmazione ottimale delle coltivazioni è gestita da algoritmi di intelligenza artificiale che tengono in conto i ritmi di crescita tipici di ciascuna coltivazione.

Malerba, Founder di Space V: “La realizzazione di un proof of concept suggerisce in modo tangibile come sia possibile fare ricerca agronomica nello spazio in modo assai efficiente”

“Siamo lieti di aver raggiunto questo primo importante passo: la realizzazione di un proof of concept che suggerisce in modo tangibile come sia possibile fare ricerca agronomica nello spazio in modo assai efficiente e come si possa offrire in tempi ragionevolmente vicini agli astronauti in orbita e domani sulla Luna di alimentarsi con verdure fresche, utilissime alla loro salute e benessere psicologico.

E questo semplificando anche la logistica spaziale perché a complemento dei cibi preconfezionati portati da terra si potranno portare semi da coltivare durante lunghe missioni in viaggio nello spazio o sul suolo lunare, guadagnando in qualità e risparmiando massa per il trasporto da Terra; così comincia l’agricoltura sobria e circolare che dovremmo imitare anche sulla Terra” commenta l’Ing. Franco Malerba, Founder di Space V. 

“Presentare il POC della nostra serra al Festival dello Spazio ha poi un significato speciale: qui sono presenti personalità di grande rilievo dell’ASI e dell’ESA, accademici, ingegneri e ricercatori impegnati nell’industria e nella ricerca per l’esplorazione dello spazio, astronauti, giornalisti e tanti professionisti della comunità spaziale con cui poter condividere pareri e analisi sul nostro progetto”.

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Gli appuntamenti da non perdere.
Durante le giornate del Festival dello Spazio Space V sarà protagonista di due panel: “Percorsi di crescita per le startup spaziali” venerdì 28 giugno alle ore 16.30 con Michele Angelo Malerba, CEO di Space V, e “Cibo nello spazio” sabato 29 giugno alle ore 15.30, Patrizia Bagnerini, Professore Associato dell’Università di Genova e socio fondatore di Space V.

Space V: nata nel 2021

Fondata nel 2021, Space V ha rapidamente guadagnato riconoscimento nel settore spaziale. Nel 2022, è stata selezionata come una delle prime startup italiane ospitata presso l’ESA BIC (Business Incubation Center), aperto dall’ESA all’interno nell’Incubatore I3P del Politecnico di Torino. Questa partnership ha fornito a Space V l’accesso all’ecosistema tecnologico della regione Piemonte, un luogo di eccellenza delle tecnologie spaziali, riconosciuto a livello mondiale, grazie alla presenza di Thales Alenia Space e della filiera di PMI dedicate allo spazio.

angela iantosca

Giornalista, Capo Redattrice di Economia dello Spazio Magazine,Economia del Mare Magazine,Space&Blue, Vivere Naturale Magazine.