Si è svolta questa mattina la seconda edizione del Forum Space&Blue.
Dopo l’introduzione della nostra Direttrice nonché anima della seconda edizione del Forum da lei ideato e che quest’anno vede come media partner l’ADNKRONOS, è intervenuto il Ministro Adolfo Urso, padrone di casa.
“Questo è un meeting che mette insieme i due comparti del futuro sul quale il made in Italy sta investendo, la space economy e la blue economy sui quali l’Italia può dire molto sulla base delle sue tradizioni millenarie per il mare e anche una particolare predisposizione per i cieli.
Come ministero abbiamo inserito nel progetto made in Italy 2030 la blue e la space economy come comparti emergenti del made in Italy. Abbiamo presentato alla CNEL un Libro Verde che è un documento di analisi e indicazioni inviato a tutti coloro che possono contribuire alla consultazione pubblica. Tireremo le somme alla fine rispetto a criticità e questioni aperte per realizzare un LIBRO BIANCO MADE IN ITALY 2030 che presenteremo all’inizio del 2025 per indicare la linea produttiva dell’Italia nei prossimi cinque anni e quale sarà la posizione che esprimerà l’Italia in Europa da un punto di vista economico per andare tutti insieme e meglio nella stessa direzione. Oltre a porci obiettivi semplici e necessari rafforzare la nostra posizione di secondo paese industriale in Europa, possiamo rafforzare sì anche alla luce di ciò che sta accedendo in Germania”.
Space&Blue: “Il mare e lo spazio permettono al nostra Paese di essere sempre più protagonisti a livello europeo e mondiale”
“Molte economie – ha continuato Urso – si stanno affacciando ma crediamo che possiamo rimanere tra le prime 10, acquisendo la quarta posizione come paese esportatore, forse già quest’anno: siamo ad un testa a testa con Corea del Sud e Giappone, e poi aumentare la nostra bilancia commerciale già positiva.
Analizziamo anche i punti di forza del made in Italy, a cui se ne stanno aggiungendo altri. Tra questi abbiamo individuato accanto alla farmaceutica la Space economy. Stiamo investendo risorse nazionali derivanti dal PNRR, programmi affidati all’ASI e all’ESA: 7,3 miliardi di euro è un balzo significativo. Per la prima volta un Paese avrà un legge nazionale sullo spazio. Era una lacuna, ma ora è una necessità perché occorre regolamentare anche i privati nello spazio. Avremo una legge sullo spazio che sarà ispiratrice per l’Europa. Era l’ambizione del commissario Breton.
Sarà un regolamento che armonizzerà. L’Italia può svolgere in Europa un ruolo da protagonista.
A questo si aggiunge il tema della Blue Economy: Musumeci ha già realizzato la legge sulla subacquea. L’altro settore del Made in Italy importante è quello della blue economy, basti pensare alla cantieristica e alla nautica che già hanno numeri importanti.
Il mare e lo spazio permettono al nostra Paese di essere sempre più protagonisti a livello europeo e mondiale”.